Leggendario personaggio norvegese da cui H. Ibsen trasse spunto per un poema
drammatico in quattro atti rappresentato nel 1876, con le musiche di scena di
E.H. Grieg. Nella leggenda, il cacciatore
P.G. uccide un troll (spirito
del bosco), acquistando la facoltà di udire voci misteriose. Nel dramma
di Ibsen, il cacciatore
P.G. si allontana da casa dopo la morte della
madre, rifiuta l'amore sincero della giovane Solveig per seguire il suo istinto
inquieto, che lo porta a vivere una serie di avventure fantastiche. Pur avendo
conosciuto in Oriente il piacere e la ricchezza, torna deluso in patria. Per lui
ormai non c'è più salvezza che tra le braccia di Solveig, che
è invecchiata aspettando il suo ritorno. Variamente giudicato fin dal suo
apparire, l'opera può essere considerata il dramma dell'uomo la cui
debolezza è la mancanza di ogni ideale.